Ceva
Pubblicato il 13 Febbraio 2022
Il fotoreportage di oggi è dedicato a Ceva comune del cuneese situato alla confluenza del fiume Tanaro col torrente Cevetta.
Il paese è situato in una sorta di conca naturale, circondata da colline costituite prevalentemente da marna ed altri sedimenti di origine alluvionale. Arrivando a Ceva il primo particolare che attira la mia attenzione è il colore giallo dello strapiombo della collina, che sovrasta la cittadina, da cui svetta una bianca croce eretta dove una volta sorgeva il Forte. Lungo la parete dello strapiombo si posso notare due “nicchie” che non sono altro che le aperture della antica Cappella del Forte dedicata a dedicata a Maria Vergine dei dolori. L’aspetto attuale del centro di Ceva è quello dei tipici borghi medievali attraversato da una via principale con i caratteristi portici. Mi sto riferendo a via Marenco, punto di riferimento dei Cebani, col suo lungo porticato ricco di numerose attività commerciali, strada che ha il suo inizio lungo la sponda del torrente Cevetta e che termina con l’intersecazione di via Pallavicino dove appare, con tutto il suo splendore il Duomo ossia la Collegiata dell'Assunzione della Beata Maria. La facciata in stile neoclassico è monumentale, scandita in ordini con nicchie contenenti statue dei quattro evangelisti. È visibile anche lo stemma cittadino, che sormonta il portale principale. Ovviamente il Duomo non è l’unico edificio religioso presente, un altro edificio di culto assai caro ai Cebani è la chiesa dell'Arciconfraternita di Santa Maria e Santa Caterina Situata in piazza Vittorio Emanuele II dove sorge il Palazzo di Città, sede municipale Altre chiese sono: la piccola chiesa di San Carlo che si trova nell'antica contrada Valgelata, odierna via Derossi in piazzetta Piantabella. Chiesa dei Padri Cappuccini nell'omonima piazza Chiesa del Santo Spirito, in corso Garibaldi; Chiesa di Maria Consolata edificata nell'omonima via; Chiesa di Santa Libera edificata nella regione detta della Torretta e la Chiesa di Sant'Agostino (cappella mortuaria) al cimitero. Come tutti i borghi medievali, anche Ceva era dotata di una cinta muraria e di porte d’accesso. Una di queste è la Porta Tanaro, costruita fra la metà del XIV secolo e l'inizio del XV, dopo che l'alluvione del 7 ottobre 1331 distrusse il ponte di dodici arcate sul Tanaro e la porta che lo controllava. La seconda detta Porta Solaia, era la via d'accesso per chi proveniva da meridione. Era situata lungo le mura, tutt’ora visibili nelle vicinanze della Torre del Campanone, trasformata in torre campanaria in stile settecentesco, con la funzione di orologio cittadino e segnalazione di allarmi. Dalla collina della Solaia dove sorge il campanone si gode un’ ottima vista di Ceva Possiamo osservare la chiesa con il suo campanile e il Castello Rosso, una delle antiche dimore dei sovrani del Marchesato di Ceva, i Marchesi Pallavicino. La seconda dimora dei Pallavicino era il Castello Bianco da questo punto di osservazione non è visibile. Se volete visitare Ceva vi consiglio di andarci nella terza domenica di Settembre in occasione della Mostra del Fungo, che è il culmine dell’intensa settimana settembrina di studio e ricerca micologica. Da circa mezzo secolo è uno dei riferimenti principali della micologia piemontese, attraendo inoltre appassionati e micologi da Francia, Belgio e Svizzera!
Altre ottime occasioni di visitare Ceva sono durante i seguenti eventi:
"LaPrima" COLORI e SAPORI di PRIMAVERA - Mostra mercato Regionale;
"LAPRIMA " FESTA DI PRIMAVERA Mostra mercato delle erbe aromatiche, officinali, spezie, vivaismo.
Antica fiera di S.Lucia e rassegna zootecnica regionale di bovini di razza piemontese.
Maggiori dettagli nel sito del Comune!
(Per approfondire le nozioni storiche, aneddoti e informazioni su Ceva consiglio di consultare i seguenti siti: Associazione CevaNellaStoria e il sito dell' associazione del Gruppo Micologico Cebano: FungoCeva